
Patrick Moschen
concertista
Appassionato cultore della musica blues, Patrick Moschen vanta, soprattutto negli ultimi anni, collaborazioni importanti con artisti di rinomata fama, uno su tutti Angelo “Leadbelly” Rossi con il quale suona nel progetto Three Dogs Night. Il blues che più lo caratterizza è quello delle origini, crudo, grezzo e acustico ma non disdegna qualche sortita elettrica in contesti musicali più ampi quando si esibisce accompagnato da basso e batteria. Nella chitarra ha trovato il mezzo d’espressione, con il quale ama dipingere il suo blues alternando momenti intimi ed ipnotici a situazioni ritmate e graffianti.
Un bel viaggio sulle strade del blues
Patrick Moschen nasce a Levico Terme il 2 settembre del 1970 e all’età di 14 anni si appassiona alla chitarra. I suoi inizi, come per tutti gli autodidatti, sono tra i più ardui ma vengono facilitati dall’aiuto di alcuni amici già pratici nell’uso delle sei corde. Suona in innumerevoli contesti e con svariate formazioni musicali, alcune di propria creazione ed altre in cui viene chiamato come chitarrista. Il blues arriva in una sera del 1989 in un locale della sua Levico Terme, la allora nota “Birreria
Romanda”, in cui assiste ad una live performance di un giovanissimo Rudy Rotta È lì che inizia a capire che il blues è una sorta di linguaggio e così pian piano e inconsapevolmente lascia germogliare quel seme. Nel 1999 forma, assieme ad altri tre, gli “Hot Road”, una psychedelic rock band con cui per nove anni suona gironzolando il Trentino con qualche piccola sortita in Veneto. Con loro sperimenta i suoi primi fraseggi blues, contaminando con esso qualche brano. Allo scioglimento degli Hot Road dà vita a un progetto che chiama “Blues 4 Fun”, progetto che gli serve per sperimentarsi come compositore e cantante. Il blues, il vero
blues, lo incrocia casualmente a Torino nel settembre del 2013 dove, grazie ad alcune fortuite coincidenze, si trova sul palco in una kermesse musicale proprio dedicata a quel genere. Quel giorno incontra e conosce una vera e propria
comunità di appassionati del genere, primo fra tutti Lorenz Zadro, presidente dell’associazione nazionale no profit Blues Made In Italy (www bluesmadeinitaly com), con il quale nasce un’amicizia scaturita da una stima reciproca. In quel periodo suona con la “Bluescrackers Band”, ma non trova ancora quel giusto sfogo per la propria vocazione blues. Prosegue con un 2014 ricco di esibizioni, puntando a festival e raduni di blues in una di queste occasioni, a Torino il 20 settembre 2014
conosce il compianto Luigi Tempera e suona per la prima volta con quello che ad oggi è il suo mentore, Angelo “Leadbelly“ Rossi. Nel gennaio 2015 cura la direzione artistica di un blues festival in teatro e nello stesso mese viene chiamato a candidarsi per il direttivo dell’associazione Blues Made In Italy accetta, si candida e viene eletto membro del direttivo e con suo stupore gli viene affidata da subito la vicepresidenza.
Ma la sua musica ancora non esce come lui crede, lascia i Bluescrackers e inizia un’avventura in solitaria, affidandosi
ad amici musicisti di collaudata esperienza e suonando occasionalmente con Angelo “Leadbelly” Rossi nel loro
progetto “Three Dogs Night”.
Ogni suo concerto è diverso sia per i brani proposti che per il fatto che non si sa mai chi potrà esserci a condividere il
palco con lui. In quel 2015 collabora anche con successo alla creazione del primo Levico Terme Blues Festival e del
6° raduno Blues Made In Italy a Cerea.
Il disco che aveva in cantiere e del quale non voleva dare notizia ha visto la luce il 29 gennaio 2018 per l’etichetta
Good Luck Factory dal titolo Feet On The Ground ed è stato presentato il 17 marzo 2018 al Gulliver Pub di San
Cristoforo al Lago, in una serata che ha visto la presenza di diversi ospiti del panorama blues italiano tra cui il suo
mentore Angelo “Leadbelly” Rossi, Stefano Zabeo, Lorenz Zadro, Gabriele Dodero e Matteo Sansonetto..
Ad oggi la sua attività musicale si affianca alla direzione artistica di eventi musicali nel suo amato Trentino. [© S.P.]¹