
TIA BALBONI
concertista
Mattia Balboni si definisce un “incursore sonoro”. Inizia a suonare il pianoforte a 5 anni e la chitarra a 10, successivamente studierà altri strumenti da autodidatta e presso scuole, partecipa a laboratori internazionali, interessandosi anche di elettronica e tecnica del suono. Dottore in Musicologia, fonico, chitarrista blues, rock ‘n roll, country, rock e funk, realizzatore di colonne sonore per spettacoli di teatro e danza contemporanea di esperienza ormai decennale (a volte improvvisate live con più strumenti, a volte realizzate nel suo studio di registrazione), collabora con cantautori, DJ e band nelle più svariate vesti. A ciò affianca varie attività di didattica musicale.
Mattia “Tia” Balboni si definisce un “musico” nel senso che è “una persona che si occupa di musica in tutte le maniere che riesce a scoprire”.
Laureato in Musicologia a Ca’ Foscari ha fatto il compositore per musica di scena di spettacoli di teatro e danza contemporanea, collaborato con diversi cantautori come chitarrista ed arrangiatore, oggi si divide tra il lavoro come chitarrista e quello come tecnico del suono.
“Talking the Blues” è una lezione/concerto/racconto nata dalle serate Blues e country nei locali del Veneziano, portata nel carcere femminile ed in quello maschile grazie all’associazione di volontariato “Granello di Senape”, per parlare di musica, di riscatto, di cultura in un ottica non patetica ma viva, raccontando le storie di persone proiettate verso il futuro, determinate ad usare il sogno americano per riscattarsi socialmente.
Talking Blues:
come la musica libera dalle catene
Il blues nasce dall’incontro tra la cultura africana e quella europea, nell’ utero di secoli di schiavismo. Era una musica che parlava di sopravvivenza, d’amore, di spiriti, di Dio, di alcool e donne, suonata da persone che non avevano altro che se stessi.
Ma poco dopo la sua nascita diventa anche la base della musica della liberazione degli schiavi: diventa un business, e nel più tipico sogno americano questo porta via via ad un’indipendenza ed una libertà per l’afroamericano. Dal blues nascerà il rythm blues, il soul, che saranno colonna sonora delle rivendicazioni afroamericane del secondo ‘900,
La lezione-concerto racconta la storia di una società, quella afroamericana, ma soprattutto di persone attraverso la loro musica: partendo dal Mali, passando dai canti nei campi americani per lavorare tutti in sincronia, alle canzoni per tener calmi i muli sull’argine del Missisipi, ai bluesman vagabondi e reietti , fino a quelli pronti a conquistare il mondo con la chitarra elettrica e le poderose sezioni di fiati, una musica che sfocerà nel Rock & roll, soul, r ‘n b.